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Ai Nomadi e ai Fantasmi come me: "La devianza"
Narrativa - Narrativa e Poesia |
Eppure hanno poeticamente descritto la figura di un fantasma, e quindi dei segreti che ciascuna casa nasconde per timore che "altri" riescano a guardarci dentro, scoprendo una cosa di cui vergognarsi. Un doppiofondo, un camino, un nascondiglio, un posto dove riporre una parte di noi, quella che non piace alla società che ci circonda, o almeno a una parte di questa.
La chiave di un segreto da custodire in uno scrigno chiuso ermeticamente.
"Non dirmi che in casa tua non c'è, non dirmi che in casa tua non c'è un posto in cui nascondere la chiave di un segreto", parole che ci guardano dentro e che ci fanno riflettere sul vero senso della vita e sulla vergogna, qualcosa per cui cambiare atteggiamento, indossare una maschera, non essere se stessi, e tutto questo solo per piacere agli altri.
No, ai nomadi e ai fantasmi dico buttiamo via le chiavi e lasciamo aperti tutti i posti segreti delle nostre fantomatiche vergogne, giudicate tali da esseri che non hanno altro scopo nella vita se non quella di ricercare negli altri i difetti dei loro incubi, indebolendoli con mondi virtuali e false profezie.
Se non riesci ad ammettere quello che sei allora devi fingere di essere quello che non sei.
Facciamo scappare via tutti i fantasmi e accettiamoci con le nostre devianze.
La musica, come sempre, ci aiuta a riflettere e a guardarci dentro.
Ai Nomadi i migliori auguri per il concerto di Pontecorvo del 13 maggio.
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