Futuro è uno dei tanti giovani che vive nel paese di Indifferenzia, dove il Comune non è riuscito a realizzare neanche quelle piccole cose necessarie per le nuove generazioni.
E’ un giovane che ha appena terminato le superiori, in cerca di lavoro, di una propria personalità, di una propria autonomia economica e sociale.
Vive non distante da noi tutti, ma le vicende della vita lo hanno reso un po’ introverso e diffidente, schivo. Ha perso il papà a causa di un brutto male che lo ha consumato lentamente, e così Futuro si è caricato sulle spalle le cure per la sorellina Speranza e per l’adorata Mamma Amore.
Decine, centinaia di domande di lavoro, insieme a tanto precariato sottopagato.
Futuro ora è cresciuto.
Sensibilità, sua amica d’infanzia, sapeva quali emozioni potesse provare un coetaneo solo e in cerca di lavoro. Lei infatti ha trovato un compagno, e avuto una figlia, e con loro ha disegnato e dato colore al suo progetto di Vita.
Un giorno, Futuro, preso dallo sconforto e dalla disperazione, si avviò verso i boschi della collina che circondava la casa. Il sole si rifletteva nelle sue lacrime, rendendole luccicanti.
Per la prima volta nella sua vita, aveva incontrato il personaggio oscuro che in tanti rifiutavano di riconoscere, di accettarlo in casa come ospite indesiderato, portatore di un male buio e contagioso.
La Natura osservava con disperazione quello che stava per accadere. Chiamò in suo aiuto il vento che, sfregando i rami, sembrava emettere un sibilo, un grido che arrivò fin dentro l’anima di un vecchio agricoltore che tutti chiamavano Nessuno.
Arrivò quindi la pioggia, con la speranza che l’acqua potesse lavare via una piccola parte di quel dolore, donando ristoro al giovane.
Nulla poté fare Nessuno per cambiare le sorti di Futuro.
I rami si piegavano sotto il peso della fune, fino a quando non decise di lasciarsi cadere dall’alto del dirupo.
Il Comune di Indifferenzia scivolò lentamente verso Sconforto, una vallata creatasi con la lava di un’eruzione vulcanica avvenuta mille anni prima.
Qualcosa poteva essere fatto per i giovani, qualcosa poteva essere fatto per gli anziani, ma nulla poteva essere realizzato se non con la collaborazione di tutti.
L’intera comunità decise allora di ricominciare chiamando il paesino Riscatto.
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