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Cristo non era Sacerdote
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Cristo non apparteneva a nessuna tribù di sacerdoti.
Cristo apparteneva alla tribù di Davide, di Giuda, una tribù laica.
Per questo motivo, e per tanti altri ancora, dentro ciascuno di noi esiste una parte del Signore, un Re Messia “fatto” di Amore per l’uomo e donato dall’uomo.
Ogni giorno Dio ci incontra, si incontra nella sua integrità, nella sua interezza.
L’insieme degli uomini realizza un unico disegno divino, quello dell’Amore, della Verità, della Condivisione nella gioia e nel dolore, nella Vita e per la Vita di ciascuno e di tutti.
La Chiesa non potrebbe modificare la via indicata dal Signore : Lui è uno di Noi, e lo sarà per sempre, vivendo per l’eternità dentro ogni singolo uomo.
Quel bambino puro che nasce con noi, e che vive in noi, ci accompagna e ci suggerisce la strada, ieri, oggi e per sempre.
Papa Francesco è molto chiaro : non dobbiamo aver paura di tendere la mano, di amare, di porre attenzione alle esigenze del prossimo, di mostrare come le nostre debolezze si sono trasformate in uno strumento di fede e di amore.
Alcuni Sacerdoti, troppo spesso non riescono a misurarsi con la fragilità dell’umanità, e accusando coloro che nella vita hanno scelto di seguire la via del male, finiscono per perdersi nella quotidianità di una Chiesa lontana dalla Verità e dalla Carità.
COMPAGNI DI VOLO di don Tonino Bello
Voglio ringraziarti Signore,
per il dono della vita;
ho letto da qualche parte
che gli uomini hanno un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.
A volte, nei momenti di confidenza,
oso pensare, Signore,
che tu abbia un'ala soltanto,
l'altra la tieni nascosta,
forse per farmi capire
che tu non vuoi volare senza di me;
per questo mi hai dato la vita:
Perché io fossi tuo compagno di volo,
insegnami, allora, a librarmi con Te.
Perché vivere non è trascinare la vita,
non è strapparla, non è rosicchiarla,
vivere è abbandonarsi come un gabbiano
all'ebbrezza del vento,
vivere è assaporare l'avventura della libertà,
vivere è stendere l'ala, l'unica ala,
con la fiducia di chi sa di avere nel volo
un partner grande come Te.
Ma non basta saper volare con Te, Signore,
tu mi hai dato il compito di abbracciare anche il fratello
e aiutarlo a volare.
Ti chiedo perdono, perciò,
per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi,
non farmi più passare indifferente
vicino al fratello che è rimasto con l'ala, l'unica ala,
inesorabilmente impigliata nella rete della miseria e della solitudine
e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.
Soprattutto per questo fratello sfortunato dammi,
o Signore,
un'ala di riserva.
Don Tonino Bello
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