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LICENZA A PUNTI : UNO STRUMENTO INADEGUATO
Pesca e Acquacoltura - Novità |
I PESCATORI : A QUESTE CONDIZIONI CI ASSUMA LO STATO!!!
Ai trasgressori sono imposte sanzioni pesanti, indipendentemente dal luogo in cui si trovano e dalla loro nazionalità e in caso di infrazione ripetuta, grazie al sistema a punti, finiranno per perdere LICENZA, LAVORO, DIGNITA’.
Si va dalla pesca di esemplari sottotaglia che ‘vale’ 5 punti, al non rispetto della distanza minima dalla costa (6 punti), all’utilizzo di reti o attrezzi non regolamentari (4 punti); una volta raggiunta quota 18, la licenza di pesca viene sospesa per 2 mesi; per poter cancellare i punti, l’unico modo è non commettere infrazioni gravi per tre anni. Fondamentale non raggiungere quota 90, punto di non ritorno, essendo il limite massimo al di sopra del quale la patente viene definitivamente ritirata con il peschereccio che verrà cancellato dall’archivio delle licenze.
I pescatori precisano però che vanno previste concrete possibilità di riconversione del comparto, accompagnate da misure integrative reali e da un fermo biologico di almeno tre mesi per anno solare, ammortizzatori sociali, accordi e protocolli con i Ministeri competenti ( Ambiente, Lavoro, Politiche Agricole ).
“E’ UN MODO PER RITIRARE LE LICENZE DI PESCA DEFINITIVAMENTE SENZA INDENNIZZARCI E SENZA AVER ATTUATO ALCUNA POLITICA PREVENTIVA E DI REALE RICONVERSIONE DELL’ATTIVITA’, precisano molti pescatori.
I progetti e le proposte - continuano - devono rispettare le necessità delle realtà interessate dai persistenti fenomeni di crisi economica e sociale dalle quali non si può prescindere”.
La licenza a punti risulta essere diventata una scure che, a detta dei pescatori, piegherà e spezzerà la pesca professionale, soprattutto coloro che utilizzano la volante e lo strascico.
Andare per mare, da una parte con la paura di non riuscire a sbarcare la giornata, e dall’altra con l’idea di essere considerati dei pirati, è diventato impossibile.
E’ indubbio che oggi sono i pescatori a pagare per gli errori del passato!
Sarebbe necessario un periodo di accompagnamento e di valutazione della situazione in cui si trovano le imprese di pesca oggi : costi del carburante, fermo biologico troppo spesso inutile perché attuato in periodi non idonei, reperimento dei fondi per la demolizione, prepensionamento grazie al riconoscimento della pesca quale lavoro usurante. E tanti pescatori si chiedono : dove erano e dove sono le associazioni e gli Enti che avrebbero dovuto rappresentarci e tutelarci???
PRESTO SARA’ ATTUATO UNO SCIOPERO “VOLONTARIO”, GRAZIE ANCHE ALLA PARTECIPAZIONE DI UNA TRASMISSIONE TELEVISIVA NAZIONALE, E IN QUELLA SEDE VERRANNO RAPPRESENTATE LE RAGIONI DEL MONDO DELLA PESCA.
Consulente Settore Pesca e Acquacoltura
dott. Erminio Di Nora
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