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La depressione giovanile
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La depressione rappresenta uno dei maggiori problemi di salute della nostra società.
In Italia circa 9 milioni di persone soffrono di disturbi depressivi. Nel mondo colpisce oltre 350 milioni di persone e si prevede che nei prossimi vent’anni le patologie mentali in genere passeranno dal 4° al 3° posto tra le malattie che generano disabilità.
Secondo una stima dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 2020 la depressione sarà la malattia più diffusa nel mondo.
Attualmente, negli Stati Uniti, una donna su quattro e un uomo su otto vengono colpiti da una forma depressiva, più o meno grave, almeno una volta nella vita.
Ma quali sono le cause e le conseguenze? Ho provato a parlarne con alcuni giovani uomini di età compresa tra i 25 e i 40 anni residenti e/o domiciliati nei dintorni dei Comuni costieri del Golfo di Gaeta.
La perdita di ideali e di valori generano nelle persone dotate di una spiccata sensibilità una forma di mistificazione della realtà e uno spostamento della direzione da seguire per la realizzazione di un sogno e della vita stessa.
E' allora che il differente grado di sensibilità e di fragilità produce una squadra di persone che si ritengono inadeguate e lontane da uno stile di vita che si basa principalmente sull'apparire e sul bello a qualsiasi costo.
Lo status symbol diventa l'icona da perseguire per il raggiungimento della felicità "virtuale".
Ed è a questo punto che dietro il nick di un social network si nasconde una persona sola alla ricerca di... un mondo in cui sentirsi protetto.
Quando anche quel mondo crolla le conseguenze possono essere disatrose perchè si potrebbe desiderare porre fine alle sofferenze dell'anima.
Ma quando questo fortunatamente non accade altre possono essere le strade intraprese per immergere e narcotizzare il dolore.
Alcol, droghe, medicinali, ossessioni, e tante altre le possibili conseguenze che puntano a "nascondere" l'extraterrestre che è in noi spedendolo però sempre con un biglietto di ritorno.
Ricordiamo sempre che l'indifferenza non paga mai e che questo stesso disagio domani potrebbe appartenere ai nostri figli.
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