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PARTE IL CENSIMENTO SULLA PESCA “SPORTIVA” IN MARE
Pesca e Acquacoltura - Novità |
DALLA PARTE DEL MARE
Lunedì 31 gennaio 2011 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto con cui il MIPAAF istituiva l'obbligo di censimento per la pesca sportiva e ricreativa in mare.
L'entrata in vigore del decreto prevede un periodo di vacatio legis di 90 giorni dalla data di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
In pratica, a partire dal 1 maggio, sarà obbligatorio compilare ed inviare il questionario per poter esercitare qualsiasi tecnica di pesca, non professionale, in mare.
A partire dal 1 maggio, pertanto, chi verrà trovato sprovvisto della comunicazione di censimento avrà 10 giorni di tempo per mettersi in regola senza incorrere in alcuna sanzione.
Si attende quanto prima che il Ministero attivi il link che permetta di effettuare la comunicazione anche on line. Diversamente sarà possibile recarsi direttamente presso gli uffici della Guardia Costiera più vicina.
Il decreto prevede anche un ruolo delle associazioni nazionali di categoria, che però, al momento, non risulta ben definito.
Nel settore della pesca sportiva in mare - attività di cattura e prelievo esercitata nel tempo libero, senza fine di lucro - si assiste ad un maggiore coinvolgimento delle istituzioni comunitarie e delle regioni.
La materia è stata trattata in quanto inclusa nei programmi comunitari per la raccolta di dati nel settore della pesca in relazione ai quantitativi di catture effettuate.
Questi dati potrebbero però sfuggire in parte alle rilevazioni, e in alcuni casi un’attività ricreativa, potrebbe avere le caratteristiche del commercio.
La proposta di affiancare all’anagrafe dei pescatori sportivi, una tassa come accade per la caccia, ha diverse finalità che nelle linee generali vengono di seguito analizzate.
La tassa, quantificabile ad esempio in 60 euro l’anno, potrebbe essere utilizzato per:
• sostenere le opere di ripopolamento ittico;
• verificare il disagio socio-economico derivante dall’applicazione delle nuove norme comunitarie sulla pesca professionale;
• verificare la possibilità di attuare un fermo biologico differente, che operi per tutti e per non meno di 90 giorni consecutivi all’anno;
• garantire, in collaborazione con lo Stato centrale, la CIGS cassa integrazione guadagni straordinaria durante tutti i mesi di fermo biologico obbligatorio;
• realizzare nuovi progetti e opere di allevamento di specie ittiche ai fini di riconvertire quella parte della categoria che si trova ad attraversare un momento di crisi a causa dell’applicazione delle nuove norme della UE;
• sostenere con un contributo una tantum i giovani che si avvicinano al mondo della pesca professionale;
• realizzare con tale tassa sulla pesca professionale il “ Credito al Pescatore”, utilizzato solo ed esclusivamente per ragioni di carattere economico-sociali, documentate e verificate in collaborazione con le Forze di Polizia.
Minturno, 02/02/11
http://gazzette.comune.jesi.an.it/2011/24/2.htm
Consulente settore pesca e acquacoltura
Erminio Di Nora
Consigliere dell’ex Ministro per le Politiche Agricole, Luca Zaia, oggi Governatore del Veneto
Consulente della Regione Veneto in materia di pesca e acquacoltura
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